VIBROFECT: INTERVISTA A NINA BONO E GABRIELE CANDIANI

Dalle aule del Politecnico di Milano al Premio 2031 il passo è breve, e la storia imprenditoriale di VibroFect è già costellata da importanti riconoscimenti. Ne parliamo con Nina Bono, R&D Product Engineer, e Gabriele Candiani, Project Leader della startup early stage che ha sviluppato una tecnologia innovativa che consente di realizzare nanoparticelle stabili.

Com’è nata VibroFect? Ripercorriamo brevemente le principali fasi della vostra storia.

Risponde Gabriele Candiani: “VibroFect è nata nel 2020 nei nostri laboratori gent_LΛB del Politecnico di Milano dall’esigenza di soddisfare la richiesta, sia interna che da parte di altri operatori del settore, di gold standard per la veicolazione di acidi nucleici in cellule. Infatti, i sistemi commerciali al tempo disponibili non soddisfacevano i requisiti di elevata efficacia, atossicità, versatilità nel veicolare diversi tipi di acidi nucleici a qualsiasi tipo di cellule, facilità di utilizzo, con costi contenuti. Lo stesso anno, il Technology Transfer Office del Politecnico ci ha assistito nel percorso di brevettazione della nostra tecnologia.
VibroFect è ora coperta da brevetto concesso in Italia ed Europa, e in fase di estensione PCT in USA e Canada. Io e Nina Bono siamo 2 dei tre inventori della tecnologia, assieme alla ex-studentessa Federica Ponti.
Il team VibroFect è attualmente costituito da 4 persone. Ci sono io, project leader di VibroFect, che porto al team più di 15 anni di esperienza nello sviluppo di reagenti e tecnologie per la veicolazione di acidi nucleici in cellule; Nina Bono, la nostra R&D Product Engineer, che ha esperienza decennale nella prototipazione di tecnologie e nella bioreattoristica; Giovanni Protopapa, si occupa di Business Development e lavora all’interfaccia tra la nostra R&D e il cliente, e Dario Caleffi, Strategy Manager con oltre 25 anni di esperienza in business planning project management. Agli inizi del 2024, si unirà al team una Junior R&D Engineer.
Nel 2021 abbiamo partecipato al programma di empowerment imprenditoriale Switch2Product e abbiamo vinto il grant di Janssen Italia concorrendo nel settore Health & MedTech, e partecipato al programma di accelerazione mirato allo sviluppo imprenditoriale e tecnologico. In quell’occasione abbiamo conosciuto Dario Caleffi, allora nostro Strategy Manager. Oltre al conseguimento del grant da parte di Janssen, abbiamo ricevuto un premio speciale da Bugnion per il deposito e la registrazione del marchio. VibroFect è inoltre stata tra i 10 finalisti di Startcup Lombardia 2020, e tra i 10 finalisti all’Italian Tech Week 2023, scelta e supportata da Toscana Life Sciences. Nel 2023 abbiamo ricevuto un ulteriore grant partecipando al programma BOOSTECH finanziato dal MISE, relativo a progetti di Proof of Concept (PoC). I finanziamenti e la visibilità ottenuti ci hanno permesso di aumentare il TRL della nostra tecnologia che è ora pari a 5. Partiti 2 anni fa con una fase prototipale e assemblaggio del dispositivo gestita interamente nei nostri laboratori, oggi disponiamo di dispositivi di elevata qualità e dal design accattivante, prodotti da ROLD S.r.l. Il dispositivo VibroFect e la reagentistica VibroFect sono ora in fase di validazione presso early adopters nazionali e internazionali.

Il vostro team ha sviluppato una tecnologia di transfezione utilizzabile con diversi tipi di cellule e acidi nucleici. Quali sono le caratteristiche di questa tecnologia?

Risponde Nina Bono: “I dispositivi e reagenti disponibili sul mercato fino a qualche anno fa per veicolazione di acidi nucleici in cellule non soddisfavano appieno tutti i desiderata dell’utente finale. La nostra tecnologia VibroFect si basa sull’utilizzo di un reagente proprietario denominato VibroFect reagent, al quale il cliente aggiunge gli acidi nucleici che intende veicolare. La provetta contenete questa soluzione viene caricata nel dispositivo, detto Vibrofect device, che in soli 10 secondi produce dei nanovettori che sono così pronti per essere dispensati alle cellule. Caratteristiche della nostra tecnologia sono l’elevata efficienza di trasfezione dei nanovettori, che è fino a 100 volte superiore rispetto ai prodotti utilizzati di routine nei laboratori, la bassa o nulla tossicità, fino a 3 volte inferiore rispetto ai competitor, l’estrema versatilità di utilizzo, potendo essere impiegata per trasfettare molteplici tipi di cellule con qualsisia tipo di acido nucleico, una riduzione fino a 90 volte dei tempi di lavorazione per la preparazione dei vettori seguendo una semplicissima procedura di 2 passaggi, costi assolutamente competitivi rispetto ai concorrenti commerciali che richiedono un maggior quantitativo di acidi nucleici per ottenere un effetto peggiore o comparabile al nostro. Queste, in breve, sono le ragioni che ci portano a ritenere che la tecnologia VibroFect possa diventare un benchmark nell’ambito della trasfezione. Infine, stiamo attualmente ampliando in nostro parco brevetti con prodotti dedicati alla veicolazione di specifici acidi nucleici in specifici tipi di cellule.

Avete vinto il Premio 2031, che vi ha messo in contatto con TLS. Cosa vi aspettate da questo percorso?

Risponde Nina Bono: “Nell’ambito del programma messo in palio da TLS, auspichiamo di ricevere servizi dedicati alla crescita della nostra idea di impresa: dall’analisi degli asset fino all’analisi di stato dell’arte e di mercato per disclosure di invenzioni e relativa redazione di preliminary opinion search report, nonché l’analisi di rapporti di ricerca e identificazione di strategie di risposta, di business intelligence e trasferimento tecnologico, di orientamento imprenditoriale e preparazione del piano industriale. Dal punto di vista pratico, vorremmo usufruire dei servizi di tutoraggio accordi di licenza e “shortlisting” dei potenziali partners, della ricerca e selezione opportunità di finanziamento pubblico e privato, di market analysis e business intelligence. D’altra parte, TLS è una realtà tecnologica e scientifica di assoluto rilievo a livello nazionale e non solo, per cui crediamo di poter supportare i ricercatori attualmente in forza presso i laboratori di Siena nella produzione di terapie innovative, come quelle a base di anticorpi monoclonali.

Avete sviluppato altri contatti? Cosa prevedete per il futuro di VibroFect?

Risponde Gabriele Candiani: “I finanziamenti e la visibilità ottenuti nello scorso triennio si sono tradotti in miglioramenti tecnologici (la tecnologia ad oggi si assesta ad un TRL pari a 5) e partnership con centri di ricerca ed enti operanti nel settore di riferimento. Infatti, il dispositivo VibroFect e la reagentistica VibroFect sono ora in fase di validazione presso early adopters nazionali e internazionali. Tra questi possiamo citare centri di eccellenza quali l’Istituto Neurologico “Carlo Besta” e il Centro ICGBE di Trieste, l’Università Insubria e l’Università di Pavia. VibroFect è attualmente una tecnologia innovativa che consente di ottenere nanoparticelle atossiche particolarmente efficaci nella veicolazione di acidi nucleici. VibroFect si rivolge ai mercati delle biotecnologie, delle tecnologie mediche e del settore farmaceutico, nonché a chiunque conduca ricerca di base e applicata in ambito accademico e industriale. Auspichiamo che in futuro VibroFect verrà impiegata per la produzione di proteine ricombinanti, l’editing genico e lo sviluppo di terapie avanzate quali vaccini e terapia genica.  La nostra roadmap è chiara, puntiamo a crescere, con il supporto di Toscana Life Sciences.